Il Crocifisso
Il crocifisso è familiare a ciascuno di ogni, probabilmente cresciuto in scuole in cui era presente l'icona di Gesù. La crocifissione è, infatti, l'immagine più rappresentativa della religione cristiana e secondo molti uno dei simboli fondanti la nostra cultura.
L'icona del dolore patito da Gesù per la salvezza degli uomini e delle donne, il simbolo della morte e al contempo della vita, è stata prediletta da moltissimi artisti che ci hanno donato opere d'arte.
In epoca medievale Cimabue ha creato per la Chiesa di Santa Croce di Firenze lo splendido Crocifisso, un'imponente opera di quasi 4 metri d'altezza che raffigura Gesù mentre si contorce per il dolore sofferto.
Un'immagine eccezionalmente struggente, riprodotta innumerevoli volte perciò e familiare a tutti noi.
Rimaniamo a Firenze per parlare di altri due capolavori, due sculture universalmente note. La prima è il Crocifisso di Santa Croce realizzata da Donatello agli inizi del Quattrocento, in concomitanza con il Crocifisso di Santa Maria Novella di Filippo Brunelleschi.
La storia ci tramanda che il Brunelleschi abbia creato la sua celebre scultura proprio per rispondere all'opera di Donatello giudicata troppo realistica; in realtà non sappiamo se ciò sia vero, ma dobbiamo constatare come i due artisti si siano ispirati a stili profondamente diversi, i quali diverranno punti di riferimento per le epoche successive.
Donatello ha rappresentato un Gesù dai tratti umani, il cui corpo trasmette ai visitatori tutta la sofferenza patita, mentre Brunelleschi non ha perso di vista l'armonia e la solennità del corpo divino.
Da allora migliaia di artisti si sono cimentati nella realizzazione di crocifissi, tradizionali o innovativi, stilizzati o barocchi, in legno, in pietra o in plastica. Sulle pareti di scuole, uffici pubblici ed abitazioni private è presente il crocefisso che appare di frequente anche come ciondolo di catenine e braccialetti.